CENNI DI SVILUPPO CEREBRALE L'encefalo deriva dal canale neurale, che durante la sesta settimana gestazionale si dilata dando origine a tre vescicole separate da due solchi: proencefalo, mesencefalo e romboencefalo. Dopo il periodo dell'embriogenesi, in cui si è formata la struttura cerebrale primaria, la crescita cerebrale è caratterizzata da un susseguirsi di fasi critiche, corrispondenti allo sviluppo e all'organizzazione di particolari strutture encefaliche, durante le quali il sistema nervoso risulta particolarmente vulnerabile. Il numero elevatissimo di divisioni e migrazioni cellulari viene denominato "scatto di crescita" (growth spurt). Si riconoscono due principali scatti di crescita: il primo (spurt minor) si realizza tra la 10ª e la 20ª settimana gestazionale e riguarda prevalentemente la moltiplicazione neuronale. Il secondo (spurt major) si realizza tra la 20ª settiana di vita fetale e il 2° anno di vita neonatale, e riguarda la moltiplicazione delle cellule gliali, i processi di dendritizzazione, di sinaptizzazione e mielinizzazione. Tra la 10ª e la 20ª settimana gestazionale c'è un rapido incremento delle cellule proencefaliche; tali cellule originano, per replicazione attiva, dagli elementi che costituiscono lo strato germinativo del tubo neurale originario, che tende a scomparire intorno alla 36ª settimana gestazionale. Il ritmo di produzione è circa 20.000 neuroni al minuto sicchè, alla 20ª settimana gestazionale la corteccia cerebrale ha già raggiunto un numero massimo di circa 10 miliardi di neuroni e il 25% della massa cerebrale caratteristica dell'adulto. Il processo di differenziazione della corteccia cerebrale nei 6 strati cellulari definitivi è caratterizzato da imponenti migrazioni di neuroblasti; questa progressiva migrazione centrifuga di cellule dagli strati germinativi continua fino alla 34ª settimana gestazionale. La moltiplicazione neuroblastica è seguita dalla fase di crescita dendritica, dalla formazione di connessioni sinaptiche, moltiplicazione delle cellule gliali e mielinizzazione. In questa fase le cellule gliali della sostanza bianca periventricolare sono più vulnerabili in quanto sono in uno stadio di attiva differenziazione in astrociti ed oligodendroglia che nel periodo perinatale iniziano la mielinizzazione. Come principio, meno differenziato è il tessuto nervoso, meno ossigeno consuma e meno è vulnerabile all'ipossia. Nelle ultime 10 settimane di vita intrauterina, il notevole accrescimento del cervello, la differenziazione cito-architettonica e lo sviluppo concorrente delle funzioni sono fattori che aumentano le richieste di ossigeno e quindi la vulnerabilità all'ipossia. La fase di differenziazione e mielinizzazione da parte delle cellule oligodendrogliali continua fino al secondo anno di vita post-natale. Un danno cerebrale che dipende da ischemia o da una lesione emorragica può essere transitorio e tende a scomparire entro i primi due anni di vita grazie alla plasticità cerebrale. Nel danno cerebrale permanente, invece, entra in gioco anche una grave depressione cerebrale, le cui conseguenze metaboliche avrebbero un'influenza negativa colpendo la microvasculogenesi e l'organizzazione delle sinapsi. |